Ferrara appare al papa

Ferrarapapa Stupenda la battuta confidata da Giuliano Ferrara a Riccardo Barenghi: non diciamo che ho arruolato il papa. Ovviamente, «semmai è vero il contrario».

Ferrara è un perfetto istrione. Consumato dalla febbre della politica fin dalla prima giovinezza e solleticato continuamente dalle arguzie intellettuali che sa sfoderare per far soffrire i suoi avversari ideologici sino all’ultimo spasimo, egli è il simbolo perfetto dei nostri giorni.

È un personaggio tolemaico, il mondo gira attorno a lui. Senza scomodare la vecchia scienza, basterebbe citare lo slogan di una pubblicità televisiva. Tutto appunto ruota attorno a lui non perché abbia doni soprannaturali: se li possedesse, ovviamente avrebbe giù un bel saio, pellegrinaggi organizzati, e anche l’attribuzione di qualche prodigio.

Il dono di cui si serve Ferrara, è la parola che sa modulare con consumata perizia ed offrire con astuta eleganza.
Abituato alla disciplina dell’intelletto prima che a quella del lavoro di squadra, è un anima bella ed anarchica.
Possiamo soltanto immaginare quanti uomini politici per i quali lui delicatamente il tifo, in questi giorni si siano alterati nei suoi confronti. Non parlano, loro. Tiene la scena soltanto lui.

Interviene il papa? E giù commenti sulla proposta di Ferrara. Che ha parlato prima del pontefice. E quindi ha acquisito grandi meriti al di là del portone di bronzo. Ferrara non è un politico, come quelli che lo hanno coccolato, e che adesso si sentono intimamente amareggiati perché lui ruba loro la scena.

Se un giorno lontano si parlerà di beatificazione di Giuliano Ferrara nelle severe stanze del Vaticano, si potrà annunciare un miracolo che tale non è. Questa sera, Walter Veltroni ha nuovamente trattato del tema dell’aborto, appunto sollecitato dall’intervista di Barenghi a Ferrara. Ricevendo il plauso di quest’ultimo. Veltroni ha dichiarato: “La 194 è una conquista, ma sì al dialogo”. Ferrara ha commentato: “Così si inizia bene”.
Ma Veltroni su “Repubblica” del 5 gennaio aveva già detto le stesse cose: “Dunque per me la 194 è una legge importante, che va difesa. Ma non mi spaventa una discussione di merito, che tenda a rafforzare gli aspetti di prevenzione, perché l’aborto non è un diritto assoluto, ma è sempre un dramma da contrastare”.

Ecco, il problema sta tutto qui. Veltroni contribuisce al monumento vivente di Giuliano Ferrara, senza minimamente rilevare quella situazione che bene ha descritto Gad Lerner su “Repubblica” di stamani: “… colpisce soprattutto una Chiesa italiana talmente debole nella sua ispirazione evangelica da mettersi al traino di un pensiero settario, rinunciando al dialogo fiducioso con l’insieme del mondo laico”.

Quando su queste cose si arriva a poter sorridere della battuta di Giuliano Ferrara pensato come traino per il papa (gli è apparso in sogno forse), allora si ha laicamente e religiosamente di che spaventarsi.

FONTE
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Ferrara appare al papaultima modifica: 2008-01-08T18:30:10+01:00da rimino
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