Il ‘problema’ dell’Italia

1254_napolitano Il «problema» a cui il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha accennato ieri sera all’inizio del suo messaggio d’auguri agli italiani, esiste. Eccome.
Queste le sue parole: «il problema sta nel» puntare «sull’innovazione e sul merito, privilegiando fortemente l’istruzione».
Innovazione è una parola facile ed inevitabile. Se l’industria non innova non è competitiva. Non possono far nulla da soli gli individui. Si debbono innovare lo Stato e la società, con i loro meccanismi quasi sempre arcaici e troppo spesso a tutela di ben determinati interessi di gruppi particolari.
L’individuo singolarmente, cioè fuori di ogni casta politica o professionale, può sperare soltanto che si punti sulla valorizzazione del merito.
Merito, caro presidente, è una di quelle parole che passando dal singolare al plurale, sembra quasi cambiare di significato.
Se c’è infatti il «merito» a cui ha fatto riferimento lei ieri sera, ci sono anche quei «meriti» che spesso sono oscuri ed indecifrabili all’apparenza, e si presentano soltanto come la proiezione di protezioni e di appartenenze a gruppi di potere.
Ai giovani va data la speranza (direi se mi permette: va garantita la sicurezza) che per le loro carriere conta unicamente il merito e non servono i meriti derivanti da altrui potere o dall’influenza di qualche gruppo di protezione.
Se seguendo il suo consiglio si rispetterà il merito e non si terrà conto dei meriti, l’Italia potrà fare una rivoluzione copernicana seguendo quell’altro suo suggerimento: «proporre, decidere, operare».
Lei sa bene che tutto ciò non deriva né dalla legge elettorale, né dalla riforma della Costituzione, ma da una forte moralità pubblica. Sulla cui presenza, mi permetto di non essere ottimista.
L’Italia attraversa una crisi che non dipende dagli individui singoli, se la base del vivere sociale, la Giustizia, non funziona a dovere, o per meglio dire sembra funzionare soltanto per gli autori dei reati ma non per le vittime. Che debbono affrontare processi lunghi, lunghissimi, assistere alle beffe della prescrizione, arrendersi davanti ad ostacoli insormontabili.
Il suo discorso, presidente Napolitano, contiene spunti molto importanti. Forse lo stile con cui li ha espressi, è stato troppo elevato, per poter arrivare a tutti come sarebbe necessario.
Mi scusi l’ardire: quando si vivono situazioni particolari come quella presente, viene in mente l’oratoria di Sandro Pertini. Ci faccia un pensierino, e non me ne voglia. Con i migliori auguri a lei ed alla sua famiglia, da un italiano qualsiasi. Ma non «qualunque».
FONTE

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Il ‘problema’ dell’Italiaultima modifica: 2008-01-01T15:30:00+01:00da rimino
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