Che strano tic

Carfagna_kata Che strano tic, ministra Carfagna, domina nel suo partito. Quello di sostenere che il presidente del Consiglio (“uomo leale, perbene e rispettoso” costretto a vivere in un “mondo popolato di gran cafoni”), ha interpretato “le speranze e i sogni degli Italiani”, traducendoli pure “in realtà”.

Lei lo scrive in una lunga lettera ospitata dal “Corriere della Sera” di oggi. Forse per rispondere a Dacia Maraini che aveva espresso la sua solidarietà alla divorzianda consorte del capo del governo. La quale ormai ex consorte, come si sa, aveva usato parole forti contro il marito, accusandolo di frequentare minorenni e di non stare bene.

La ministra Carfagna quando parla di “Italiani” logicamente sottintende l’aggettivo “tutti” che le appare un’ovvia ed inutile precisazione, perché Lui è (secondo lei) tutti noi.

No, illustre ministra. Lui è il governo. Chi governa non interpreta speranze e sogni di “tutti”, ma agisce (dovrebbe agire) nell’interesse del Paese, non mirando ad avere un consenso universale, perché questo consenso universale in politica ha un nome diverso.

Ce lo conceda, ministra: essere governati non significa essere dominati. Il rispetto verso la carica è cosa diversa dalla condivisione dell’opera di chi la occupa pro tempore.

20080508_carfagna Lei stessa si contraddice quando, dopo aver sostenuto che il suo idolo interpreta e realizza speranze e sogni degli Italiani, è costretta a volare più basso per ammettere che viviamo “in un mondo popolato di gran cafoni”. Alla quale categoria certamente lei non accosterebbe mai il suo capo. E pure su questo protremmo essere in disaccordo citando fonti di stampa estera…

Non è l’unica contraddizione: “tutto il resto”, lei sostiene, “sono affari suoi”. Eh, no, ministra. Non sono “affari suoi” certe cose che la consorte attribuisce al capo del governo. La consorte ha denunciato: viviamo in un Paese che “per una strana alchimia” permette di tutto al suo capo.

Berlusconi è stato paragonato dalla moglie ad un imperatore che si diverte, ad un “drago” a cui si offrono “vergini”.
Forse è giunto il momento per voi politici di governo di smetterla di tediarci con prediche che non rispondono al principio primo della questione, posto appunto dalla signora Miriam Bartolini in Berlusconi. Ma ciò vi fa comodo per far campagna elettorale (dappertutto tranne che in Sicilia, ci par di capire…).

Carfagna_word91 Lei, ministra, invoca un Paese dove “chi governa sia giudicato “per come governa”. Appunto. Per questo non può dire, Berlusconi, di avere tutti gli italiani dalla sua parte. Se lui governa pensando così, è fuori della logica democratica.

Lei, per chi ha diverse opinioni rispetto alle sue ed a quelle del suo capo, propone di “sporcarsi le mani” affrontando i veri problemi e “le questioni che interessando alla gente”.

Mara_carfagna_maxim Affermazione ridicola in una Paese libero. Mi ricorda quanto piccata ci rispose un’assessora, per una questione urbanistica sollevata due anni fa in una pubblica lettera. Lei è finita in Parlamento, a noi è stato impedito di scrivere oltre su quel foglio, come semplici lettori autori di lettere aperte. Un dettaglio, su come funziona la democrazia in Italia. Per questo non ci stupisce l’arroganza di un ministro la cui cultura di governo la porta ad accusare una “follia collettiva” che guarda la politica dal buco della serratura. Si decida: la “follia collettiva” presuppone tutto l’opposto di quel consenso che lei attribuisce al capo del governo.

[29.05.2009, anno IV, post n. 155 (875), © by Antonio Montanari 2009. Mail.]

Le foto di Mara Carfagna sono riprese da:
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Che strano ticultima modifica: 2009-05-29T12:04:00+02:00da rimino
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