Il Pd è vivo e lotta insieme a noi, pardon, e lotta con se stesso.
Dunque non bastava la sen. Paola Binetti a scompaginare il copione di Walter Veltroni. Adesso ci si è messo pure il simpatico scrittore Dario Franceschini (affascina quando tratta di letteratura descrivendo i suoi libri), che del partito è vicepresidente. Ha parlato di modello francese, non si sa se ispirato da Sarkò o da Carla Bruni: «un Parlamento forte e un presidente eletto direttamente».
Dopo di ciò, il diluvio.
Mentre Franca Rame si dichiara «un’innamorata delusa dalla politica» e sta per mollare il mandato politico, il Pd potrebbe tentare un aggancio anche soltanto temporaneo con la signora Prestigiacomo. Tanto per avere un po’ di sostegno almeno morale nelle battaglie laico-riformiste.
E soprattutto per non lasciare che il dialogo Pd-opposizione si limiti ai caffé fra Berlusconi e Veltroni.
Anche qui occorrerebbe introdurre le quota rosa. Un incontro fra il ministro Turco e l’on Prestigiacomo sarebbe una discussione seria con un sicuro e sincero accordo su problemi molto scottanti.
Forse per la prima volta l’on. Prestigiacomo è d’accordo anche con Zapatero che alla gerarchia ecclesiastica del suo Paese ha detto: «Sulla famiglia indietro non si torna», perché «tutti hanno diritto agli stessi diritti, professino o no una fede religiosa».