Modelli e misteri

Unobianca A proposito del «modello Sarkozy» (vedi post del 25 scorso) sugggerito per l’Italia da Mario Monti in un editoriale del «Corriere della Sera» (25.11), ieri c’è stata una diretta risposta su «Repubblica» in un fondo di Bernardo Valli.
La riassumo con una citazione che chiude il discorso laddove gli altri non lo aprono: «Il decisionismo» di Sarkozy sarebbe impossibile nella Repubblica italiana perché Sarkozy «è un prodotto della Quinta Repubblica, vale a dire della monarchia repubblicana creata da de Gaulle mezzo secolo fa, e ritoccata dallo stesso generale quattro anni dopo, nel 1962, con l’aggiunta dell’elezione a suffragio universale del presidente».

Noi italiani siamo così fantasiosi che abbiamo etichettato una fase storica come «seconda repubblica», senza che quella stessa fase ne avesse le caratteristiche  e le premesse necessarie.
Nessuna modifica costituzionale ha infatti sancito il passaggio dalla prima alla seconda.
Non paghi di tanti eccessi di retorica nel parlare politico, adesso stiamo addirittura coniando la definizione di «terza repubblica» forse per onorare Veltroni, non certo Prodi. Che dal sindaco di Roma e compagnia cantando (anche tra l’opposizione), verrebbe lasciato sotto le macerie da rimuovere in fretta della seconda repubblica…

Andreatta Per spiegare un po’ di storia italiana passata e recente, richiamo due articoli apparsi sulle pagine bolognesi di «Repubblica». Filippo Andreatta, una delle teste pensanti del gruppo prodiano, dichiara in un’intervista a Luciano Nigro, partendo dalla situazione locale (in Emilia-Romagna): «… il Pd sta fallendo: si sta rivelando la somma di due forze e dei loro difetti».
E poi: «Gli ex della Margherita si sentiranno lacerati tra lo strapotere dei Ds e le tentazioni centriste».

Apro una parentesi prima di passare alla seconda citazione. Sull’importanza politica nazionale del «caso Bologna» (critiche a Cofferati e nostalgia di Guazzaloca), ha parlato sulla «Stampa» del 24.11 Francesco Ramella, nel pezzo intitolato «Antipolitica nelle terre rosse».
Un passo è da ricordare a futura memoria: «…i segnali di difficoltà del centro-sinistra, in queste zone, non sono certo circoscritti al capoluogo bolognese. Le ultime amministrative di maggio, ad esempio, pur confermando una netta prevalenza del centro-sinistra, hanno fatto anche affiorare diversi cedimenti elettorali. Sia sul fronte delle astensioni, che su quello dei comportamenti di voto, dove si è registrato un consistente calo di consensi per le liste dell’Ulivo».
Ramella sottolinea la speranza di «forte rinnovamento» posta nel Pd da molti elettori di centro-sinistra. Quanto sta succedendo a Bologna dimostra l’esistenza di sintomi di malessere, per cui «è bene che la nuova dirigenza del partito democratico non deluda le aspettative mobilitate con le primarie».

Infine eccoci alla seconda citazione da «Repubblica» di Bologna di stamani.
Si tratta di un articolo che recensisce il libro «Uno bianca e trame nere» di Antonella Beccaria (ed. Stampa Alternativa).
Lo ha scritto una agente di Polizia, Simona Mammano: «Una (questione irrisolta) per tutte: come è stato possibile che un commando di assassini potesse operare indisturbato per così tanto tempo?».
Simona Mammano aggiunge: «Questa, dunque, è una storia scandita da errori, valutazioni sbagliate, depistaggi palesi e false testimonianze».
Una storia che riguarda anche la politica della nostra Repubblica. Prima, seconda o terza, non fa differenze.

 

Beccaria
Il libro «Uno bianca e trame nere» può essere scaricato dal blog di Antonella Beccaria, dal quale riprendo le due foto riprodotte in alto e qui
a sinistra (l’autrice del volume).

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Modelli e misteriultima modifica: 2007-11-27T18:54:42+01:00da rimino
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