Vespa, Craxi e Ferrara

Vespa il serafico, verrebbe da dire pensando a quel poco che ho visto della trasmissione di Ferrara. Penosa non soltanto per l’atteggiamento assunto dal conduttore di “Porta a porta” il quale ci garantiva di essersi guadagnato la stima delle persone intervistate, per non aver mai tradito la fiducia dei suoi interlocutori. Ma anche per la furbetta domanda della signora Armeni che lanciava la risposta del Vespa medesimo: se non erro lei sta scrivendo un libro su donne e politica…
E poi per quell’aria ieratica del buon Ferrara che, svelando certi segreti di certe alcove, sembrava essere lì lì per risolvere i più drammatici problemi non dico del presente ma addirittura del prossimo futuro. Quante mosse vanesie da parte del trio.

Le alcove sono storia e politica? Beh, dalla cintola in giù, per i politici guarderei soltanto alle tasche dei pantaloni dove conservano il portafogli.
Per il resto, il rispetto della privatezza dovrebbe essere fondamentale, a meno che certi episodi non siano legati ad eventi storici e pubblici. Non si può accantonare la Petacci, vista la fine che ha fatto. Ma si può tranquillamente dimenticare la serie di amicizie di questo o quel leader politico più vicino a no nel tempo ma non coinvolto in scandali conseguenti al suo mondo di essere sentimentalmente, soprattutto se poi non si scoprono tutti gli altarini di 40 o 50 anni fa per tutti gli uomini che sono stati protagonisti della politica.

La Grande Storia che Vespa dimostra di prediligere, dopo alcuni volumi che, mi sembra, se non ricordo male, parlano degli ultimi 60 anni, si è ristretta ai comportamenti erotici della politica.
Ma credendo di essere un innovatore, con il volume di cui ha parlato chez Ferrara, Vespa ha dimostrato una specie di culto di quei fatti minimi che non fanno la storia ma spesso servono a distruggere reputazioni.
Una volta, quando c’erano certi potenti, su queste vicende ci lavoravano i servizi segreti. Adesso si mira a far cassetta con i diritti d’autore. Beh, se uno vuole essere uno scrittore, dato che già come giornalista televisivo non guadagna male, potrebbe avere più rispetto per la propria personalità, prima di quelle di cui parla.

Circa Ferrara, un tempo grande estimatore e supporter di Craxi), mi viene il dubbio che sia afflitto da un complesso di gigantismo psichico, di considerarsi una specie di Mangiafuoco che sogna di manovrare la storia e la cronaca come se si trattasse di povere marionette.

Ma nella storia e nella cronaca ci sei anche tu, gentile Giulia, che hai scritto questo testo molto interessante (qualcosa di più di una pagina da Diario personale) e ci siamo anche noi semplici lettori. Che siamo magari considerati soltanto spettatori con l’obbligo di restare in silenzio. Purtroppo abbiamo il vizio di parlare. Anzi rivendichiamo il diritto di parlare. Ecco, questa sarebbe stata una cosa non veramente gradita a Craxi, altro che i pettegolezzi postumi che soltanto offendono la sua famiglia.
Ciao, complimenti e saluti.
Questo testo è stato inserito come commento al blog di Giulia Volpi.
Vespa, Craxi e Ferraraultima modifica: 2007-11-01T18:31:44+01:00da rimino
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