Riccione, spiaggia per sole donne

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Beh, la storia della spiaggia riccionese per sole donne, sinceramente fa un po’ ridere.

Non cancella storie antiche o moderne di seduzione, non distrugge miti o retoriche erotiche del bel tempo che fu. No, sprizza da tutti i pori (delle signore) il profumo di una graziosa operazione commerciale rivolta a preparare (come intitola oggi la Stampa) quell’«aparteheid alla romagnola» che forse un giorno non lontano ospiterà soltanto la ricca clientela araba che a Riccione fa gola da parecchio tempo.

E si sa come vanno le cose di questo mondo. La bagnante italiana traccia il solco, e poi lo difende quella medio-orientale, perché non si guarda in faccia a nessuno, soprattutto a chi portando parecchi soldi vuole un trattamento di favore, e la faccia la tiene ben velata.

Un razzismo alla rovescia dunque, che punisce gli uomini. Figuratevi se un giorno si venisse a scoprire che l’idea della spiaggia per sole donne è venuta ad un bagnino e non a sua moglie!

Riccione, spiaggia per sole donneultima modifica: 2007-06-23T18:21:35+02:00da rimino
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2 pensieri su “Riccione, spiaggia per sole donne

  1. Ricevo questa mail di Mario Robinson, che rendo nota per sua autorizzazione accordata (vedi sua seconda mail):

    «Dal Rimini notizie leggo (e rido) perché si trova vecchia e patetica l’idea di una spiaggia per sole donne. E dov’è lo “SCOOP”? la notizia? Informatevi meglio Voi “giornalisti” Questa è una realtà che a Trieste (Bagno Comunale -LA LANTERNA alias Peocìn-) è in vigore da ben più di 50 anni!!! O meglio donne da un lato e uomini dall’altra divisi prima da una grossa trave di legno, ora da un muro . Alla faccia della mediazione dei dialoghi sociali e familiari ! I pargoletti letteralmente orfani di papà o mamma “a tempore”.»

    Il signor Mario Robinson in una seconda mail mi ha scritto: «Certo che la può pubblicare ma dica anche che per i disabili totali (alla faccia delle leggi specifiche dal 1986 in poi) è molto ma molto dura godere di adeguati servizi sanitari e assistenza di persone “qualificate”.
    Cordialmente Robinson M.».

    Mi faccio portavoce della sua protesta, proponendola a tutti.

  2. Grazie ad Antonio Montanari un argomento serio è stato posto, ora perchè non allargarlo a macchia d’olio ? Credo che anche a Rimini , in tutta L’Emilia Riomagna, in tutte le Regioni, Perovince e Conumi d’Italia il problema Handycap sia tragicamente presente ed irrisolto . Non è secondo me corretto aprire un argomento di tale portata per poi circoscriverlo a semplice “caso” della giornata e spedirlo nel diomenticatoio , è come chiedere ad una pesona se ha sete e dargli un bicchiere VUOTO ! E’ vero che la “categoria” e poco o per nulla rappresentata nei Palazzi e commissioni che decidono (cosa ?) ed è altrettanto vero che si fa ben poco per evitare che colossali speculazioni siano messe in atto sfruttando il dolore e la sofferenza della “categoria” Senza che nessuno li veda !!! ogni giorno si muovono decine di miiliooni di €. che aimentano i conti di tutti fuorche degli interessati. Loro fruiscono solo di promesse e progetti. Per cui mi imegno a scovare statistiche attendibili e non Governative (che giocano sempre al ribasso) sui tassi di suicidio per motivi fisici, psichici e sociali dei Portatori d’ handicap. I dat che posseggo sono quelli del 1997 e sono della Adnkronos per l’ ‘ISTAT . Servono voci che sappiano URLARE Dopotutto è o non lo è maio stato un “poroblema” bipartizan ?

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