Anna Falchi, resisti

Falchi_felliniCara Anna, da vecchio romagnolo a giovane romagnola, mi permetto di scriverti per mandarti un augurio.
Sui giornali di oggi appare il tuo sfogo, fatto di delusione, tristezza e rimpianto.
Delusione per quello che non hai (una casa tutta tua), tristezza (per essere stata usata nelle chiacchiere politiche come simbolo sessuale e basta, utile a misurare l’intelligenza del marito), rimpianto per un passato in cui pensavi ad un futuro migliore.
Fatti coraggio.
Lo sai come va il mondo, d’altro canto se tuo marito avesse detto che lui non era un lanzichenecco non per avere Anna Falchi nel talamo nuziale, ma la Rita Levi Montalcini al tavolino del caffé, beh, nessuno lo avrebbe preso sul serio.
Tu sei una di quelle donne che Madre natura ha dotato di bellezza, le sarte vestite di panni ridotti e i registi cinematografici spogliate degli stessi abiti previsti a singhiozzo nelle scene di un film soltanto per essere tolti e gettati alle ortiche.
Ma da vecchio romagnolo ti dico di resistere, anche per quelle foto che trovi su internet, dove la bellezza cantata da Ugo Foscolo come unico balsamo per rallegrare «le nate a vaneggiar menti mortali», è in una versione poco castigata di un innocente ritorno alla fanciullezza in cui nulla fa scandalo.
Il tuo passato artistico, belle forme in bella mostra, condiziona anche i discorsi del consorte? Pazienza. C’era una volta un film, «Povere ma belle». Ti auguro di restare bella e di non diventare povera come  nelle interviste fai intravedere di temere.
Ti siamo vicini, noi vecchi della Romagna che nella testa abbiamo l’idea della bellezza e della forza che c’era una volta nel cuore delle nostre donne. Non per nulla le chiamavano «le reggitrici». Faglielo vedere ai romani che sei romagnola, e che non ti arrendi davanti alle sorprese della vita.
Per questo, unisco all’augurio, una foto che ti ritrae con Federico Fellini, tatarcord («ti ricordi», traduzione per gli “stranieri”)?

Anna Falchi, resistiultima modifica: 2007-06-20T18:05:00+02:00da rimino
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