Gustavo Selva ha finto di star male ed ha chiesto un’ambulanza per poter arrivare in orario negli studi televisivi, dai quali poi illustrare agli spettatori le sue ben note tesi: che siamo un Paese in decadenza per colpa della Sinistra e di Prodi in particolare.
Selva non ha fatto nulla di male. Tutti i politici si sentono superiori alla gente normale, e per dimostrarlo debbono pur far qualcosa di eccezionale veramente.
Non è da tutti usare un’ambulanza come un taxi per andare in tivù. Ma è soltanto ed esclusivamente dei politici cercare un alibi come ha fatto il parlamentare in questione: per il quale si è trattato soltanto di «un vecchio trucco da giornalista».
Dove si legge ben chiara la doppia intenzione di giustificare se stesso e di considerare la classe giornalistica peggiore di quella dei politici.
La sua sottile vendetta verso le critiche ricevute sta tutta lì, in quel sottinteso: «Sentite chi parla», rivolto ai colleghi giornalisti con un tono sorridente e dimesso che chiede solenne complicità e doverosa omertà.
A questo punto non è una questione politica o da denuncia penale come ha suggerito qualcuno, è soltanto un problema di buon gusto.
Quando le piccole virtù da antico galateo provinciale non bastano a reggere o giustificare le nostre azioni, si ricorre ai grandi sollievi del «così fan tutti». E se lo fanno «tutti», perché non farlo anche noi?
Di recente a difendere la famiglia cattolica sono scesi in piazza politici che di mogli ed amanti ne hanno più di una: loro diritto, per carità, ma non stiano a tormentare le persone perbene con inutili predicozzi oltretutto benedetti con l’acqua santa, a dimostrazione che il diavolo sa camuffarsi bene. Come ci dicevano i pii sacerdoti nella nostra infanzia.