Lettera al Corriere Romagna

Pubblico il testo della lettera inviata il  26 maggio al Corriere Romagna. Ed apparsa oggi primo giugno.

«Decenza pubblica»: non c’è solo lo stadio

Debbo una risposta alla cortese sollecitazione di Daniela Montanari (26 maggio). Confermo quanto scritto qui il 19 febbraio: esiste «una decenza pubblica che risiede nel principio di fare gli interessi della collettività, e non quelli di questo o quel potentato economico».
Non sono ritornato più sull’argomento stadio-motoraccio immobiliare per timore di infastidire redazione e lettori, e poi anche perché, dopo aver pubblicato sul «Corriere» il testo intitolato «
Cultura a Rimini: affari tra massoni e bancari» (6 marzo), mi è accaduta una cosa strana. In un altro quotidiano locale il 22 marzo è apparso un articolo in cui mi si accusava d’aver inventato la «patacata» della ben nota biblioteca malatestiana di San Francesco a Rimini (XV sec.). E d’aver plagiato in un mio volume del 1997 un testo altrui apparso (udite, udite) nel 2004. L’articolo citava come fonte un «libello», risultato poi una semplice mail spedita a quel giornale da persona che ha voluto essere presentata con un alias di comodo.
A cavallo di questo episodio ne è accaduto un altro. Il 28 febbraio, circa il preteso «ritrovamento» di un manoscritto cittadino,
sul web scrivevo che esso in realtà non era mai andato perduto ed anzi nel 1986 era stato elencato da una studiosa di Rimini in un suo volume. All’inizio di marzo sono stato scortesemente rimproverato davanti ad estranei, per il solo fatto d’aver osservato ciò. Nel frattempo avevo cominciato ad occuparmi pure delle spese comunali («170 mila euro circa», come da delibera di Giunta del 25 febbraio 2004) per sistemare i locali dove ospitare una biblioteca ‘personale’ che sarà gestita non dal Municipio ma da privati, proprio mentre la città ha bisogno di ulteriori spazi per la biblioteca civica, e sogna una torre di vetro secondo il progetto esposto a metà marzo nella mostra «Passato, presente e futuro della Biblioteca civica Gambalunga».
Come si vede, non ho cessato di occuparmi di «decenza pubblica» e dei problemi che riguardano la collettività, proprio per restare fedele a quanto scritto qui sopra non soltanto il 19 febbraio, ma anche il 2 febbraio con un testo (“Se la politica strizza l’occhio ai
palazzinari“) che ha irritato parecchio, stando alle pubbliche reazioni registrate. A questo punto, non mi resta altro che realisticamente constatare come il problema dello stadio non sia l’unico a dover essere sottoposto al test della «decenza pubblica».
In questi giorni si parla tanto di crisi della politica. Non se ne dia la colpa ai cittadini che intervengono contro i Palazzi del potere. Ha ragione il prof. Luca Ricolfi che ha scritto: «Chi fa tutti i giorni il proprio dovere, ma non ha una rete di relazioni che lo sostiene e lo protegge, si accorge sempre più sovente che il gioco è truccato» («Stampa», 26 maggio).
Grazie a lei della sua cortesia, gentile Daniela Montanari, ed al «Corriere» per l’ospitalità.

Antonio Montanari

Lettera al Corriere Romagnaultima modifica: 2007-06-01T12:40:00+02:00da rimino
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