Rimini, capitale europea?

Che cosa manca a Rimini per essere una capitale europea, si chiede la scrittrice Anna Rosa Balducci sul Corriere Romagna di oggi.

Interessante ed articolata la risposta. Che possiamo riassumere con questo passaggio: «Direi d’istinto l’onestà intellettuale, quella bella, salubre serietà che mette in discussione, crea autorevolezza, dirime progetti ed idee con cognizione di causa e che nella collettività fa la differenza».

Una città senza onestà intellettuale appare come una fiera affollata da troppi «tromboni».
I quali sono  personaggi molto pericolosi se assomigliano al classico «pataca» di cui parla Federico Fellini.


Al proposito rimando ad un mio articolo del giugno 2005:

 
Alla parola «pataca» Gianni Quondamatteo dedicò nel 1982 una mezza pagina del suo «Dizionario romagnolo (ragionato)», per spiegare anche le sfumature geografiche (a Cesena essa sarebbe «greve e volgare»), e l’origine da un’antica moneta di poco valore (era di rame), secondo il classico Morri. Altrove si possono trovare esempi illustri modulati sulla «patacca», finita ai nostri giorni per indicare moneta od oggetto falso, per cui «rifilare la patacca» indica un imbroglio, e non soltanto a Roma si dice «pataccaro» l’ambulante che vende ad esempio orologi preziosi che vanno soltanto per poche ore: decenni fa a Rimini ne hanno rifilati interi camion ai turisti tedeschi.
Il contorno della parola sul quale ci siamo soffermati (omettendo altri più reconditi ed osceni significati), delinea un territorio ben preciso: nel quale non pascola la verità ma l’imbroglio, agisce più la volontà della truffa che l’intelligenza di fare uno scherzo. Dunque un territorio tutto negativo che potremmo collegare con il contesto storico felliniano, arrivando a confermare che il fratello della Miranda, è un traditore, un brutto ceffo, non una simpatica canaglia od un compassionevole illuso.
Quandomatteo elencava le possibili traduzioni della parola nell’italiano corrente, sottolineandone le «svariate modulazioni». Si va dal generoso a chi non ha reagito ad un’offesa, passando attraverso l’inetto e lo spiritoso fuori luogo. Per cui alla fine, non soltanto si conferma la regola sovrana secondo cui ogni comunicazione linguistica è in sé perennemente ambigua, ma si giungerebbe alla conclusione che prevalendo il contesto sul testo, se ne sconsiglia l’uso sia per non offendere gratuitamente sia per non correre il rischio di dire cosa inadatta, il che sarebbe un vero e proprio comportamento «da pataca».

Al blog Rimini si racconta nel sito della Provincia.

 

Rimini, capitale europea?ultima modifica: 2007-05-11T13:49:25+02:00da rimino
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