Si fa presto a dire Giro

tama1039.jpgUna città può passare alla storia anche con le cronache sportive. La firma è di un grande giornalista, Orio Vergani: “Alla sesta tappa, Fausto Coppi è fuori gioco. Cade nella Mantova-Rimini. Risale in sella. Ma nel pomeriggio, non può prendere il via in una minitappa dentro San Marino: una storta alla caviglia”. È il 1956. A Rimini vince il romagnolo Pipazza Minardi.
Da Milano il 7 giugno 1955 Vergani ha scritto: “Nove anni or sono, quando il Giro riprese la sua marcia nell’Italia devastata dalla guerra, con le strade sconvolte, con i ponti crollati, con le città in macerie, con le mura crivellate dai proiettili e annerite dagli incendi, vedemmo gli stessi milioni di italiani, squallidi, sparuti, macilenti, vestiti in buona parte con gli avanzi delle divise di non so quanti eserciti, laceri come mendichi, infagottati in giubbe da paracadutisti, e con le donne, nelle giornate fredde, vestite con cappotti cuciti nelle coperte americane”.
Fausto Coppi e Gino Bartali sono stati sino al 1956 gli assoluti protagonisti di un duello dalle tante facce, non soltanto sportive, tutto immerso nella storia di quegli anni. Ginettaccio è sulla bici al Tour de France quando il postfascista Antonio Pallante (così lo definisce un altro grande cronista, Gian Paolo Ormezzano) spara a Palmiro Togliatti il 14 luglio 1948. Le agitazioni provocano 15 morti. Ma se non succede di peggio, il merito è attribuito a Bartali che vince sui tornanti dell’Isoard.
Vergani cita Montanelli: “La vittoria di Bartali funzionò da calmante dei bollori, allentò la tensione, sviò l’attenzione. Ma la rivoluzione non sarebbe scoppiata in nessun caso”, Togliatti non la voleva. Dopo l’operazione, Togliatti sussurrò: “Calma, nervi saldi” e chiese notizie di Bartali al Tour.
Il figlio di Bartali, Andrea, ha detto ad Ormezzano che suo padre aveva ricevuto sollecitazioni politiche “esplicite ed urgenti perché nel Tour ce la mettesse tutta”, per dare “entusiasmi e divagazioni alla massa inquieta, sconvolta, irata degli italiani”. Il 18 aprile la Dc aveva vinto le elezioni, 48,5% dei voti contro il 31 del Fronte popolare. Il primo gennaio era entrata in vigore la Costituzione, l’11 maggio Luigi Einaudi era stato eletto presidente della Repubblica.
Al Tour del 1949 risale la celebre foto di Bartali che passa a Coppi la sua borraccia. Ormezzano raccolse la testimonianza di chi la fece, Duilio Chiaradia della Rai: una messinscena per ricordare un gesto varie volte accaduto tra i due.

Si fa presto a dire Giroultima modifica: 2011-05-11T16:22:55+02:00da rimino
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