Soltanto africani

Emigrati


Cercasi poeta “civile” come dicevasi un tempo, non un giullare di corte, ma un spirito libero, che possa lasciare ai posteri poche righe d’un testo che ricordi la notizia di oggi. I 73 morti dispersi in mare.

Dispersi? Uccisi dall’incuria della nostra civiltà che con tutte le sue radici giudaico-cristiane vanta il primato nel Mediterraneo.

La nostra civiltà italica, italiana, romana, la patria del Diritto, il Paese che è presente ai vertici internazionali con quel suo leader che arriva all’improvviso e dice Urbi et Orbi che è stato tutto merito suo per questo e quell’accordo.

Il Paese che si è inchinato ai potenti, sempre: ieri oggi e domani sarà la stessa cosa.
Il Paese che mette in fila le badanti che sorreggono le famiglie, il Paese che manda i soldati a pattugliare le strade delle città come Bologna dove per 300 euro un novantenne è stato ucciso, il Paese che sente sparlare di dialetti perché si considera una vergogna parlare una lingua…

Un Paese il cui ministro che parla dei dialetti, poi smentisce e dà la colpa ai giornalisti, dicendo che li dovrebbero mettere tutti in galera.

Un Paese in cui il conto con la Storia è diventato un bluf. Per cui quei 73 morti non scandalizzano. Non erano uomini, pensano molti, troppo nostri connazionali, erano soltanto africani.

“Cinque naufra­ghi sono arrivati a dirci di figli e mariti morti di sete dopo giorni di agonia. Nel­lo stesso mare delle nostre vacanze. U­na tomba in fondo al nostro lieto mare. E una legge antica violata, che minac­cia le stesse nostre radici. Le fondamenta. L’ idea di cos’è un uomo, e di quanto infinitamente vale”. Finisce così l’editoriale di Marina Corradi. Parole sante, non soltanto perché le pubblica il quotidiano cattolico “Avvenire”.

[21.08.2009, anno IV, post n. 241 (961), © by Antonio Montanari 2009. Mail.]

Divieto di sosta. Antonio Montanari. blog.lastampa.it
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Soltanto africaniultima modifica: 2009-08-21T16:48:55+02:00da rimino
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