Il baule della storia

Gramellini160 La storia è un gran baule di puttanate. Marcia su Roma? Sì, il futuro cavalier Benito Mussolini la fece in carrozza letto. Il re gli dette il governo, mentre bastava che avesse mandato quattro soldati a far bù semplicemente con la bocca, per chiuderla lì la faccenda. Gli avevano detto che le camicie nere in marcia erano più del triplo di quelle realmente partite verso la capitale. Non fu colpa dei blogger. Succedesse oggi, sarebbe colpa loro.

Il povero Petrarca, che non era nemmeno lui un blogger, scriveva all’imperatore: vieni a salvarci, pensa alla gloria ed alla grandezza dimostrata dai nostri antichi eroi, fai come loro. Lui, l’imperatore, pensava soltanto agli italiani come pecore da tosare e tassare. Gli interessava far soldi.

Come Petrarca la pensava anche Cola di Rienzo. Nato male e finito peggio. Sua madre Maddalena, tanto per vantarsi, diceva che Cola era figlio illegittimo, pensate un po’ di chi, addirittura dell’imperatore Enrico VII sceso nell’Urbe nel 1312 per farsi incoronare. Proprio nove mesi prima della nascita del rivoluzionario fanciullo.
Che cresciuto a cibo sano nella pensioncina ad una stella del padre Lorenzo, e a buone letture (le stesse del Petrarca, con gli stessi innamoramenti verso la grandezza degli Uomini Antichi dell’Antica Roma…), alla fine si prese una solenne fregatura.

Andò a bussare alla porta dell’imperatore Carlo IV a Praga, costui lo incarcerò e lo mandò dal papa ad Avignone. Il papa fu più magnanimo, lo rispedì a Roma. Poco dopo il rientro, il “suo” popolo, memore del grande passato e dei grandi esempi che da esso ne derivavano, appende Cola per i piedi in piazza San Marcello, e gli dà fuoco con un gran mucchio di cardi secchi.
Un cronista annotò che da quel corpo rotondo di Cola tanto grasso colava. Le ceneri furono poi disperse, perché nulla restasse di lui.

Morale della favola, la storia è piena di casini e puttanate sin dal tempo dei tempi. E perché oggi il fenomeno Grillo dev’essere liquidato come “l’idolo di una piccola minoranza che si sente il centro buono del mondo: la classica malattia dei drogati di Internet che sopravvalutano la Rete”?

La citazione è del “Grande Gram”(ellini), da “La Stampa” del 18.7.2009.
Non mi piace Grillo, ma neppure sentir parlare dei blogger come “drogati”. Un “liberale all’antica”, come Gramellini si considera, ha giustamente “un po’ paura” di Grillo e di Di Pietro.

Da “liberale all’antica” anagraficamente più stagionato, sto con lui: ma carissimo Gramellini, non sono i blogger (presunti “drogati di Internet”) a rovinare il mondo.

Basta ed avanza l’uomo (qualunque) per fare puttanate e casini senza il web. La Bibbia racconta che anche il Padreterno ebbe i suoi dubbi, davanti all’operato delle sue creature, e si pentì di averle messe nel mondo.

[18.07.2009, anno IV, post n. 204 (924), © by Antonio Montanari 2009. Mail.]

Divieto di sosta. Antonio Montanari. blog.lastampa.it

Il baule della storiaultima modifica: 2009-07-18T17:04:00+02:00da rimino
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