Le amnesie di Veltroni

E Veltroni ha parlato. La lunga intervista concessa a “Repubblica” di oggi contiene due passi fondamentali che entrano nel vivo delle discussioni degli ultimi giorni.
Chiaro il suo pensiero circa la questione dell’aborto e della laicità dello Stato: “Un valore imprescindibile, per me, è la laicità dello Stato. Questo significa che ci sono conquiste di civiltà che devono essere difese. Una di queste è proprio la 194, che si è dimostrata una legge contro l’aborto, visto che le interruzioni di gravidanza si sono ridotte del 44%. Dunque per me la 194 è una legge importante, che va difesa. Ma non mi spaventa una discussione di merito, che tenda a rafforzare gli aspetti di prevenzione, perché l’aborto non è un diritto assoluto, ma è sempre un dramma da contrastare”.

 

Sul problema elettorale, Veltroni ha articolato il suo pensiero in tre punti.
Ha ammesso che Franceschini parlando del sistema francese, non ha fatto altro che ribadire una posizione dello stesso Veltroni: “Franceschini ha semplicemente riproposto quello che io stesso ho detto più volte”.
Poi ha precisato: “Se mi si chiede qual è il sistema che preferisco, io rispondo il sistema francese: doppio turno e sistema presidenziale”.
Infine l’aggiunta che “dobbiamo distinguere due fasi diverse. Una prima fase riguarda l’oggi: nelle condizioni attuali, ciò che dobbiamo ottenere è un sistema proporzionale ma bipolare, per evitare il rischio dell’ingovernabilità. Poi c’è una seconda fase, che riguarda il futuro: e dico fin da ora che quando si andrà al voto, mi auguro nel 2011, il Pd si presenterà proponendo agli italiani il maggioritario a doppio turno, con l’elezione diretta del Capo dello Stato”.

La novità di questa “elezione diretta del Capo dello Stato” a cui pensa Veltroni, è completamente fuori dalla tradizione italiana. La Costituzione repubblicana è infatti parlamentare e non presidenziale.
A prima vista, la sua proposta sembra più complicare le cose che appianare il cammino della riforma elettorale. Perché si dovrebbe modificare anche la Costituzione (art. 83), non soltanto la legge elettorale.

Circa quest’ultima, stamani il prof. Giovanni Sartori sul “Corriere della Sera” ha firmato un editoriale (“Girandole elettorali”) che, richiamandosi al discorso sul modello ‘francese’ di Dario Franceschini, osserva: non è presidenziale il sistema parigino suggerito, bensì quello americano.
Ed ha avanzato l’ipotesi di un Veltroni che usi Franceschini per sfasciare tutto.
In tal modo Sartori ha già risposto a Veltroni prima di poterlo leggere. Ed è andato giù pesante, parlando di «stupidume politico».
Come ho osservato sopra, occorre «una riscrittura radicale della Costituzione» sfuggita a Franceschini (e quindi anche al Veltroni dell’intervista di oggi).

Stupisce che non ci si renda conto ai massimi livelli del Pd di tutte queste implicazioni di revisione costituzionale, contenute nelle loro proposte.
Una revisione che è lunga e politicamente difficile nel contesto di oggi.

 

Veltroni sembra ignorare il problema, quando dichiara (come abbiamo visto): “…quando si andrà al voto, mi auguro nel 2011, il Pd si presenterà proponendo agli italiani il maggioritario a doppio turno, con l’elezione diretta del Capo dello Stato”.
Eh no, se si vuole modificare la Costituzione bisogna muoversi molto prima di “quando si andrà al voto”. Anche per ragioni di opportunità costituzionale, per non dar l’idea che ci si confeziona abiti su misura. Alla Berlusconi.
Questo discorso di Veltroni non è certamente il modo migliore per affrontare il problema dal punto di vista del rispetto e dell’applicazione della stessa Costituzione.
C’è una grande amnesia alla base di quel discorso, l’amnesia della legge fondamentale dello Stato. E ciò lo ha portato a teorizzare le “due fasi” che sono completamente inattuabili perché non tengono conto di ciò che appunto prescrive la Costituzione.

Il progetto veltroniano del “sistema proporzionale ma bipolare”, infine, è chiaramente contraddittorio. Infatti, il bipolare si basa sul maggioritario puro e semplice. E il proporzionale non c’entra nulla con il bipolare.

 

Un “sistema proporzionale ma bipolare” è un’illogicità. Il proporzionale può favorire un ‘grande centro’ con affluenza di voti da destra e sinistra che manderebbe a farsi benedire il bipolarismo.

 

E’ questo che si vuole? Basta dirlo.

anti_bug_fck

Le amnesie di Veltroniultima modifica: 2008-01-05T21:57:15+01:00da rimino
Reposta per primo quest’articolo