Bacone affumicato

Bacone Tirato per i pochi capelli che ho in testa, sono costretto a tornare su Bacone, con nessuna autorità, ma soltanto per impegno morale dopo quello che ho letto in alcuni commenti.

Francesco Bacone  è fra i costruttori della nuova immagine della Scienza: cfr. il cap. 2 del volume «Dalla rivoluzione scientifica all’età dei lumi», testo di Paolo Rossi (p. 44, ed. TEA, 2000).
Qui leggiamo anche che Copernico nel difendere la centralità del Sole «invoca l’autorità di Ermete Trimegisto» (p. 47).
La storia della Scienza non è un percorso lineare tipo supermercato, dove tutto si trova (fino a che non cambiano l’ordine negli scaffali…).

Dividere lo scienziato dal filosofo, per me è molto difficile. Non credo che sia un’operazione facile per nessuno. Sopra una persona non sappiamo percentualmente quale sia l’influsso ‘genetico’ del padre e quale quello della madre (vedasi Mendel).
A meno che non si faccia come nelle scenette di litigio domestico, dove uno dei due coniugi rimprovera all’altro le corbellerie di «tuo figlio»…

Quanto alla storiella del Bacone «ottuso», beh, ognuno può raccontare le balle che vuole se prescinde dagli scritti della persona che si accusa.
Ma questo non è un metodo scientifico.
Al primo corso di Filosofia teorica ebbi come docente uno spiritualista rimasto del tutto ignoto sia ai posteri sia ai contemporanei, il quale amava spiegare che soltanto lui aveva compreso l’essenza del pensiero greco. Insomma secoli e secoli di storia della filosofia erano da lui buttati nel cesso, con quella leggera piega del labbro che si forma davanti ad oggetti non propriamente profumati. Per cui a lui si addiceva la massima «dalla escatologia alla scatologia il pensiero corre veloce».

In un commento ritrovo l’atteggiamento che 50 anni fa caratterizzò «Le due culture» di Sir Charles P. Snow (1905-80), fisico e scrittore inglese, un volume ristampato anche nel 2005.
Da vecchio (aspirante) umanista, non trovo nulla che vieti di conciliare scienza e filosofia in un percorso che è comune nella storia della cultura.
Ne ho scritto qualcosina a proposito di un testo del 1600, di un galileiano che si accorge però come sia difficile leggere tutto e subito nel libro della Natura (riassumo un concetto più ampio).
Se qualcuno desidera avere il testo in formato .doc per mail mi scriva, e sarà esaudito.

Non capisco, lo dico con franchezza, il gioco di parole che dal bacon porta alla mortadella, e poi la chiusa sui quattro Maestri, rei di non averci informato che Bacone era «ottuso».

Quando si discute di persone di alto livello come sono o sono stati i quattro docenti che ricordavo, beh, gradirei che il lettore che commenta lasciasse perdere le spiritosaggini e discutesse seriamente.

Parlare di Storia medievale o di letteratura del Cinquecento non significa dimenticare la dimensione “contemporanea”, ma non riguarda né l’euro (che ci ha salvato da un’inflazione che sarebbe stata tremenda) né la gestione delle Coop (l’altro ieri ho comprato a 29 euro, con sconto socio, un telefonino uguale a quello pagato 49 in negozio l’estate scorsa…).

Le citazioni di Anna Rosa Balducci da un testo che ho letto tempo fa con grande attenzione, «L’etica del lettore», è la più ampia dimostrazione di quell’umanesimo di cui parlano le persone serie come Ezio Raimondi.
Cioè una visione della vita che non sia egotista contemplazione del proprio ombelico, ma senso di partecipazione a qualcosa che coinvolge anche l’«altro»: «Non si dà vero dialogo col testo senza avvertire la responsabilità dell’altro in sé».
Ripeto: «responsabilità dell’altro in sé». E non si pensi che siano cose secondarie o ininfluenti. Se le si comprende, si ragiona a tono. Altrimenti è meglio lasciar perdere.

«Cosa dire?» dei quattro illustri Maestri, si è chiesto un lettore. Io so che cosa dire, lui ha saputo soltanto deriderli, con la tecnica del lupo della favola che dice all’agnello di essere stato offeso da suo padre… [«Repulsus ille veritatis viribus: / “Ante hos sex menses male – ait  – dixisti mihi”. / Respondit agnus:  “Equidem natus non eram!” / “Pater, hercle, tuus – ille inquit  – male dixit mihi!”»]. Scherziamo con i fanti e basta.

Bacone affumicatoultima modifica: 2007-12-12T18:07:26+01:00da rimino
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