Veltroni ‘bulgaro’

Veltroni05h E vai, Walter. Come previsto. Maggioranza bulgara, avrebbe detto qualcuno se si fosse verificata in campo avverso. Per essere buoni come lui, diciamo soltanto maggioranza prevista. Non era prevista da nessuno la quota altissima di partecipazione, da scremare per evidenti ragioni matematiche dalle quote di immigrati e di under-18 che non hanno partecipato alle primarie prodiane di due anni fa.

Il bello viene adesso. Per realizzare una democrazia partecipata non basta la scelta di un segretario già scelto. Avrei preferito che si fosse votato ieri per un’assemblea costituente delegata a scegliere un segretario. Lo so. Sarebbe stata la stessa cosa. Veltroni era e Veltroni sarebbe stato il segretario. Ma volete mettere un dibattito alla luce del sole, invece di queste liti dietro le porte…
Nel conclave si entra papi e si esce cardinali. Nel Pd si entra segretari e si esce segretari, è la forza di un partito vecchio che lascia nel nuovo la sua impronta di egemonia politica, culturale ed organizzativa.

Alle primarie di due anni fa, hanno preso nota di tutti i votanti. Ieri lo stesso. Adesso controlleranno i nomi di chi è mancato al voto. A me non interessa, sono fuori del gioco, antipatico di natura, ribelle per vocazione legata alla mia terra d’origine, la Romagna che non piace ovviamente a molti per certi uomini del passato. Come mi disse una volta un collega («Voi romagnoli avete rovinato l’Italia per vent’anni ed una guerra…»).

Ma quelli che dentro il gioco ci sono, che hanno avuto favori o che dovevano ringraziare per grazia ricevuta, al voto ci sono andati, per non essere depennati dalle liste dei personaggi ‘simpatici’. Non c’è stata nessuna segretezza nel voto. Nessuno né allora (alle primarie prodiane) né adesso (in quelle veltroniane) avrebbe dovuto schedare gli elettori.

Ma tant’è. Adesso bisogna che Veltroni metta in pratica l’auspicio di Romano Prodi espresso come rimprovero a Silvio Berlusconi in un faccia a faccia televisivo: «E poi basta con tutte queste raccomandazioni».
Caro Veltroni, tutto deve cominciare da questo punto. Ma c’è poco da sperare. Ho letto ieri (ed ieri sera ne ho parlato qui) l’articolo di Marcello Sorgi dove è scritto che «in larga parte» del Paese, cioè nelle quindici regioni amministrate dal centrosinistra, è avvenuta «un’accorta lottizzazione del potere locale» che ha fatto venir meno «la distinzione tra Margherita e Ds».
Quale nuova linea politica si può aspettare da un partito nuovo che nasce da una vecchia «lottizzazione del potere locale», per non parlare poi delle scandalose storie delle università e delle gestioni culturali?

Auguri, caro Veltroni, di non passare alla storia come uno dei tanti Gattopardi di questa Italia rovinata dal clientelismo, in cui la Giustizia è sfinita ed in cui non «basta la parola», come diceva invece la pubblicità di un noto purgante, mentre in tanti, anzi in troppo, hanno nostalgia dell’olio di ricino. Non apra la porta del dialogo anche con costoro, signor sindaco di Roma.

Un mio commento nella rubrica di Anna Masera.

Antonio Montanari

Veltroni ‘bulgaro’ultima modifica: 2007-10-15T10:43:01+02:00da rimino
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